Trapani (Trapani)
Corso Vittorio Emanuele, 34, Trapani Trapani
La Cattedrale di San Lorenzo è considerata come un esempio ben conservato di barocco siciliano in provincia.
La Cattedrale di San Lorenzo prospetta su Corso Vittorio Emanuele. Sorta come cappella nel 1102, la Chiesa fu ricostruita intorno al 1421 per volere di Alfonso Magnanimo, della casa d’Aragona. Nella seconda metà del 1400 essa fu elevata a parrocchia e dedicata a San Lorenzo. Nel 1639 l’edificio fu totalmente rinnovato, su disegno dell’architetto Bonaventura Certo. Nel 1743 l’architetto Giovan Biagio Amico realizzò l’attuale facciata con pronao porticato, il campanile, la cupola, le cappelle laterali all’abside e il coro. Tra il 1794 e il 1801 furono realizzate diverse decorazioni, con stucco e pittura, da Girolamo Rizzo e Onofrio Noto, noti artisti del trapanese. Nel 1844 la Chiesa fu consacrata cattedrale da papa Gregorio XVI.
La facciata è caratterizzata da un portico con tre grandi archi, sostenuti da quattro piloni di pietra da intaglio; sopra gli archi si estende un’ampia balaustra con quattro vasi di forma quadrangolare e sullo stipite di ciascun arco vi è lo stemma di San Lorenzo, rappresentato dalla graticola adornata di palme. Dai fianchi estremi del portico s’innalzano due campanili e in mezzo ad essi sorge l’immensa mole della cupola con quattro piccoli cupolini ai lati. Nell’interno del portico è collocato un pregevole bassorilievo in marmo di Domenico Nolfo, rappresentante un presepio.
L’interno è a forma di croce latina e si articola in tre navate, divise da due file di colonne. E’ decorato con affreschi e stucchi neoclassici. Quattordici colonne di diaspro siciliano con capitelli d’ordine dorico dividono la navata di mezzo da quelle laterali. In tutta la chiesa regna una luce viva e chiara e in fondo all’altare maggiore, a lettere ebraiche, rosse e trasparenti, brilla il misterioso nome di Geova (Dio). La volta e le pareti superiori sono ornate di finissimi ricami di stucco e di notevoli affreschi, con episodi dell’antico testamento, dipinti nel 1794 dal palermitano Vincenzo Manno. Sopra l’altare maggiore, ai due lati dell’abside, si ergono due statue simboleggianti la Fede e la Speranza, mentre nel mezzo campeggia un quadro del Padre Eterno, opera di Domenico La Bruna. L’altare del Sagramento, è tutto pieno di reliquie di santi martiri; sotto di esso si ammira una statuetta di media grandezza scolpita da Giacomo Tartaglio, che rappresenta il Cristo morto: è lavoro in marmo colorato, detto pietra incarnata, la quale contribuisce a dare al Cristo il colore della carnagione umana. Su tutte le opere d’arte conservate nella Cattedrale, spicca, nella quarta cappella a destra, la famosa Crocifissione, tela del Seicento attribuita a Van Dyck.
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