Catania (Catania)
Via Vittorio Emanuele II, 163, Catania Catania
La cattedrale metropolitana di Sant'Agata è il principale luogo di culto cattolico di Catania, chiesa madre dell'omonima arcidiocesi metropolitana.
La cattedrale metropolitana di Sant'Agata è il principale luogo di culto cattolico di Catania, chiesa madre dell'omonima arcidiocesi metropolitana e sede dell'omonima parrocchia.
La cattedrale è dedicata alla vergine e martire Sant'Agata, patrona della città di Catania ed è situata nel centro storico della città nel lato sud-est di piazza del Duomo, nel quartiere Duomo di Catania o Terme Achilliane - Piano di San Filippo.
Nel luglio del 1926 papa Pio XI l'ha elevata alla dignità di basilica minore.
La chiesa è stata più volte distrutta e riedificata dopo i terremoti che si sono susseguiti nel tempo. La prima edificazione risale al periodo 1086-1094 e venne realizzata sulle rovine delle Terme Achilliane e di un tempio pagano risalenti ai Romani, su iniziativa del conte Ruggero, che fece venire apposta dalla Calabria (Sant'Eufemia) l'abate benedettino Ansgerio, il quale venne nominato vescovo della ricostituita diocesi della città proprio dal sovrano normanno, facendo acquisire all'edificio tutte le caratteristiche di ecclesia munita (cioè fortificata).
Già il 4 febbraio 1169, un terremoto catastrofico ne fece crollare completamente il soffitto, uccidendo gran parte dei cittadini riuniti in cattedrale per le festività agatine.[4] Nel 1194 un incendio creò notevoli danni ed infine nel 1693 il sisma che colpì il Val di Noto la distrusse quasi completamente lasciando in piedi solo la parte absidale e la facciata a seguito del crollo della torre campanaria.
I resti normanni consistono nel corpo dell'alto transetto, due torrioni mozzi (forse coevi al primitivo impianto) e le tre absidi semicircolari, le quali, visibili dal cortile dell'arcivescovado, sono composte da grossi blocchi di pietra lavica, gran parte dei quali è stata recuperata dall'anfiteatro romano; porzioni di muro d'ambito e il muro di prospetto sono stati inglobati dalla ricostruzione settecentesca.
L'edificio attuale è opera dell'architetto Girolamo Palazzotto, il quale si occupò principalmente dell'interno, mentre Giovanni Battista Vaccarini disegnò e seguì i lavori della facciata con interventi e modifiche protrattisi dal 1734 al 1761; lo stesso architetto fece anche un progetto per la cupola, mai realizzato.
I lavori per la costruzione dell'edificio si protrassero per tutto il XVIII secolo e continuarono anche dopo la riapertura al culto della cattedrale. Durante i lavori di restauri dal 1795 al 1804 la chiesa di San Francesco Borgia ricoprì le funzioni di cattedrale.
Solo nel 1857 fu completato il campanile ed è pure del XIX secolo l'allestimento attuale del sagrato.
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